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"Ad Ischia si mangia, si beve e si fischia" – cito questo motto volendo mostrare frivolezza e spensieratezza in questo ennesimo frangente che vede “l'isola verde” sballottata nel turbine dell'ennesima feroce campagna mediatica tesa a ridipingerla di colori cupi e scuri, lei che ha fatto dei vivi colori del sole, del mare e della feconda natura la propria bandiera. Il poderoso calore delle sue viscere che oggi fa tanto parlare con i pericolosi allarmismi portati alla ribalta dai Mass Media ha fatto nei secoli la fortuna della maggiore delle isole del Golfo di Napoli, rendendo la sua terra fertile per la produzione delle viti dai cui frutti prendono corpo dei Vini pregiatissimi e soprattutto perché ha donato alle acque delle sorgenti vulcaniche, naturali e miracolose proprietà curative. E chissà, mi piace pensare, che lo stesso calore pervade gli animi degli isolani tanto dediti alla pratica dell'accoglienza! e dell'amore che sfocia nella cultura del TURISMO che anima l'economia di questa splendida perla del Mediterraneo resa splendente e levigata da molteplici culture e tradizioni millenarie.
“Si!” - ad Ischia si mangia, si beve e si fischia – si mangia il sudato frutto del proprio lavoro, si beve il glorioso nettare della terra e si fischia per affrontare in modo sprezzante ma coscienzioso le avversità e asperità della vita senza farsi travolgere da inopportune e azzardate ipotesi di crisi e catastrofi. Invito tutti quelli che volessero arricchirsi di una esperienza di relax, cultura e benessere a raggiungere le sponde di una delle mete più belle del nostro “Bel Paese”.
30/4/2010
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